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Trento, 17 luglio 2007
VARIANTE DI PONTE ARCHE-TERME DI COMANO:
SCEGLIERE TRA LE DIVERSE SOLUZIONI QUELLA CON L’IMPATTO AMBIENTALE MINORE

Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici per L’Unione

Il 13 aprile 2007, nel corso di un’apposita riunione presso la sala convegni delle Terme di Comano, l’ex assessore ai Lavori pubblici, Silvano Grisenti, ha informato la popolazione, gli amministratori e gli operatori turistici delle Giudicarie esteriori sul fatto che entro il corrente anno il progetto di variante sarebbe stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale. Questa importante notizia, che ha posto un tassello storico nelle vicende di un’infrastruttura chiesta da molti anni ma che sono nell’ultima legislatura è stata inserita dalla Giunta provinciale nell’apposito Piano provinciale, presuppone però il fatto che entro l’autunno sia redatto il progetto ed esperite tutte le indagini geologiche necessarie ad individuare l’itinerario e la scelta tecnica più opportuna tra le diverse soluzioni ipotizzate. La variante in oggetto è un’opera prioritaria per il Trentino e senza un intervento rapido la situazione del traffico e della conseguente vivibilità dell’abitato e della località termale sono destinate a peggiorare ulteriormente, come si evidenzia in modo particolare nella stagione estiva. A causa dei comprensibili rallentamenti generati dalla mobilità interna al centro turistico, si formano sulla direttrice Trento-Tione, all’altezza dell’abitato di Ponte Arche, lunghe colonne di camion ed auto, tanto che diventa difficile e rischioso per i residenti ed i turisti passeggiare o attraversare la strada. Il traffico rende peraltro la vita difficile ai residenti nel corso di tutto l’anno, poiché l’abitato è attraversato da una delle vie più trafficate del Trentino e la morfologia del territorio comporta un ristagno dell’aria inquinata in fondovalle. Il fatto che l’ingorgo quotidiano di Ponte Arche sia l’unico rallentamento tra Trento-Tione (e poi Val Rendena o Valle del Chiese) rende improrogabile la realizzazione della variante stradale all’abitato ed al centro termale. Variante che è già obiettivo concreto dell’amministrazione provinciale ma della quale non si conoscono ancora con precisione tracciati e tempi di realizzazione.

Per risolvere questo annoso problema sono state ipotizzate negli anni diverse soluzioni sia per l’itinerario – comunque in ogni caso in sinistra Sarca – sia per le tecniche di realizzazione, con parti a cielo aperto e parti in galleria. Poiché oltre all’aspetto tecnico e finanziario si debbono tenere in conto anche gli impatti ambientali e paesaggistici su un’area particolarmente pregiata e che ospita la più rinomata fonte di acqua termale della provincia (impatti ambientali che debbono considerare anche il disagio generato alla popolazione locale ed agli ospiti dalle operazioni di cantiere nonché l’energia necessaria alla realizzazione dell’opera, ivi comprese le emissioni complessive di gas climalteranti) appare necessario considerare diverse ipotesi riguardanti l’itinerario e la tecnica di costruzione della variante stradale – almeno due, ma preferibilmente di più! – da sottoporre alla comunità locale per un’opportuna condivisione della scelta finale e considerando come elemento prioritario il rispetto ambientale e paesaggistico, individuando perciò tra le diverse soluzioni quella che minimizza gli impatti ambientali e paesaggistici, nonché i disagi per la popolazione locale e per gli ospiti nella fase di costruzione dell’opera.

Ciò premesso,

il Consiglio impegna la Giunta provinciale

1. a predisporre almeno due diverse ipotesi riguardanti l’itinerario e la tecnica di costruzione relativamente al progetto della variante stradale all’abitato di Ponte Arche ed alla stazione termale di Comano da sottoporre alla Valutazione d’impatto ambientale;

2. a considerare come elemento prioritario il rispetto ambientale e paesaggistico individuando tra le diverse soluzioni quella che minimizza gli impatti ambientali e paesaggistici, nonché i disagi per la popolazione locale e per gli ospiti nella fase di costruzione dell’opera;

3. a convocare una nuova riunione con la comunità locale non appena saranno pronte le diverse soluzioni progettuali, anche al fine di individuare quella maggiormente condivisa.

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

     

Roberto Bombarda

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